“Non è te che ama”, da Mahmoud Darwish a Tania Saleh

Tania Saleh (1969) è una famosa cantante, autrice di canzoni e artista visiva libanese. Fa musica “araba indipendente e alternativa” o, ancora per dirla con le sue parole: “Sono indipendente, non faccio parte del mainstream e canto in arabo” (così ha detto in un’intervista con Qantara.de). 

Tra le collaborazioni, vanta anche quella con Ziad Rahbani, figlio d’arte (è figlio di Fairouz e Assi Rahbani) e grande musicista e autore di canzoni a sua volta.

Dalla voce molto delicata e melodica, Tania Saleh ha un sound che spazia dalle ballate al jazz, e in cui c’è spazio anche per i ritmi della bossa nova, soprattutto nel suo terzo e ultimo album.

(Fonte: pagina Facebook)
(Fonte: pagina Facebook)

 

Ultimo album che si chiama “شوية صور” (Qualche immagine) ed è stato realizzato grazie al crowdfunding, a cui hanno partecipato in tantissimi. Tra le sue sostenitrici c’è anche la regista e attrice libanese Nadine Labaki, conosciuta in Italia per i film “Caramel” (سكّر بنات) e “E ora dove andiamo” (وهلّأ لوين).

 

Ecco, per dire, Tania Saleh è quella che ha scritto “مرايتي يا مرايتي (che si potrebbe tradurre con: “Specchio, specchio delle mie brame”), colonna sonora di “Caramel” e le canzoni del secondo film di Nadine Labaki.

Da quest’ultimo album, è già disponibile su youtube il video della prima, bellissima canzone che si intitola “شبابيك بيروت” (Le finestre di Beirut), un inno agli abitanti e alle case della capitale libanese.

Il secondo singolo è “هي لا تحبك أنت”, il cui testo è in realtà una poesia del poeta palestinese Mahmoud Darwish: “Non è te che ama”, che fa parte della raccolta Come fiori di mandorlo o più lontano (trad. di C. Haidar, Epochè, 2010).

Non è te che ama (di M. Darwish, trad. dall’arabo di C. Haidar)

Non è te che ama
Non è te che ama,
le piace la tua metafora,
sei il suo poeta,
tutto qui.

Le piace l’impulso del fiume nel ritmo,
sii un fiume per piacerle!
Le piace l’amplesso del lampo e le voci
in una rima…
Fa scorrere la saliva dei suoi seni
su una lettera,
sii una alif… per piacerle!
Le piace la trascendenza di una cosa,
di cosa in luce,
di luce in suono
e di suono in sensazione,
sii uno dei suoi sentimenti… per piacerle.

Le piace il conflitto tra la sua sera e il suo petto:
[Mi hai fatto soffrire, Amore,
o fiume che riversi la tua selvaggia dissolutezza
fuori dalla mia stanza…
O Amore! Se non mi insanguini di desiderio,
ti uccido.]

Sii un angelo, non perché le piaccia la tua metafora
ma perché ti uccida vendicandosi della sua femminilità
e della trappola della metafora… Forse
ti ama, adesso che l’hai fatta entrare
nell’azzurro, che sei diventato un altro
vertice delle sue vette, laggiù…
Laggiù le cose sono ambigue
per lo zodiaco,
tra i Pesci e la Vergine…

Qui letta da Mahmoud Darwish

E ancora:

Su Qantara.de (articolo/intervista molto interessante): Beirut’s window on Rio

Il sito web di Tania Saleh che contiene i testi in arabo/inglese/portoghese dell’ultimo album

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