Terza edizione per il “Prix de la littérature arabe”

Terza edizione per il premio letterario francese “Prix de la littérature arabe”, istituito congiuntamente nel 2013 dalla Fondation Jean-Luc Lagardère e l’Institut du monde arabe di Parigi, allo scopo di premiare la letteratura araba francofona e la letteratura araba tradotta in francese.

Sette sono i titoli in gara quest’anno (tra parentesi l’editore francese e in maiuscolo il paese di origine/di residenza degli autori):

  1. Femme interdite, di Ali al-Muqri (Liana Levi; tradotto dall’arabo) – YEMEN
  2. Le castor, di Mohammed Hasan Alwan (Seuil; tradotto dall’arabo) – ARABIA SAUDITA/CANADA
  3. L’Âne mort, de Chawki Amari (Barzakh) – ALGERIA
  4. La Langue du secret, de Najwa M. Barakat (Actes Sud; tradotto dall’arabo) – LIBANO/FRANCIA
  5. Les quatre saisons du citronnier, de Souad Benkirane (Karthala) – MAROCCO
  6. Les Druzes de Belgrade, de Rabee Jaber (Gallimard; tradotto dall’arabo) – LIBANO
  7. La Cigogne, d’Akram Musallam (Actes Sud; tradotto dall’arabo) – PALESTINA

collage_photocat prix

Dei sette autori, solo alcuni sono stati tradotti in italiano (e naturalmente non per i titoli in gara): di Ali al-Muqri la Piemme ha pubblicato Il bell’ebreo, con la traduzione di Maria Avino e la cura di Isabella Camera D’Afflitto: un libricino piccolo piccolo sull’amore impossibile tra un giovane ebreo e una ricca ragazza musulmana nello Yemen del 1600 (romanzetto che non mi ha convinta per niente).

Najwa Barakat è invece l’autrice del bel Ya Salam!, un romanzo dallo humor nero ambientato a Beirut dopo la guerra civile. Peccato che la casa editrice italiana che l’ha pubblicato, la Epoché di Milano, sia ormai sparita e il libro sia quindi difficilmente reperibile.

Il libanese Rabee Jaber è l’autore dello splendido Come fili di seta, tradotto da Elisabetta Bartuli per Feltrinelli: l’ho recensito qui e non mi ripeto se non nel consigliarvi di leggerlo. Infine, del palestinese Akram Musallam è stato tradotto in italiano, da Leila Mattar per Il Sirente, La danza dello scorpione, romanzo storico che racconta la Palestina dopo gli Accordi di Oslo e la seconda Intifada.

prix (1)

La prima edizione del premio era stata vinta dal libanese Jabbour Douaihy per il suo San Giorgio guardava altrove (Feltrinelli 2012; trad. di E. Bartuli con H. Bahri); lo scorso anno il premio è andato invece all’egiziano Mohamed al-Fakharany per il suo La traversée du K.-O.

Il vincitore dell’edizione 2015 verrà annunciato ad ottobre, nel corso di una cerimonia che si terrà presso l’IMA. All’autore del romanzo andranno 10.000 euro.

Un commento

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.