Antologie e divulgazione

È da poco uscita in libreria una nuova antologia di testi letterari della letteratura araba contemporanea: Antologia della letteratura araba contemporanea. Dalla Nahda a oggi, a cura di Maria Avino, Isabella Camera d’Afflitto e Alma Salem (Carocci ed., 2015, 29 euro). 

Raccoglie 48 brevi estratti di opere di autori della letteratura araba dalla Nahda, il periodo di rinascita e riformismo politico, culturale e sociale che ebbe inizio all’alba del XIX secolo in Egitto e nella regione siro-libanese, ad oggi. È l’antologia più aggiornata che c’è, e rispetto alle precedenti antologie, questa è arricchita dalla presenza degli stessi testi in lingua originale che si trovano tradotti in italiano.

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Quindi è uno strumento utile non solo per gli italiani arabisti, ma anche per gli arabofoni italianisti e per tutti gli arabofoni che vivono in Italia e che vogliano leggere testi letterari in arabo del proprio patrimonio letterario. Il libro è pensato quindi come un testo bifronte composto da due parti: i testi non sono presentanti come testi a fronte (come ad esempio nelle raccolte di poesie), ma come appartenenti a due libri separati e poi congiunti. Gli italiani lo leggeranno da sinistra verso destra, gli arabi da destra verso sinistra. Credo di essermi incartata nello spiegarvelo, ma ovviamente è più facile a vederlo che a dirlo a parole.

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I testi sono raccolti in ordine cronologico: si parte da un brano tratto da Dall’oro raffinato in Parigi condensato, il famoso testo del letterato egiziano Rifa’a Rafi’a al-Tahtawi, passando per Ahmad Faris al-Shidyaq, Abu’l Qasim al-Shabbi, Taha Husayn, Nagib Mahfouz, Ghada al-Samman, Hanan al-Shaykh, Elias Khouri, fino ai recentissimi Saoud al-Sanousi  e Mustafa Khalifa.

Molti dei brani sono tratti da libri già disponibili in traduzione italiana, molti altri sono degli inediti. I testi in arabo sono corredati da domande (chiaramente in arabo) di comprensione del testo, elemento che fa di questo testo un utile supporto didattico. In entrambe le versioni inoltre, i testi sono preceduti da un’utile introduzione all’autore e alle sue opere.

Ciò detto, per quanto sia contenta di poter leggere in italiano brani – seppur brevi – di testi inediti in italiano, si tratta di un’antologia pensata per le Università e dunque per un pubblico di specialisti. Non è un’opera di divulgazione perché, a parte la breve introduzione iniziale sulla letteratura araba dalla Nahda al post rivoluzioni arabe, i testi sono presentati in maniera esclusivamente cronologica e quindi rivolti idealmente ad un pubblico di studenti universitari che in classe leggono il testo con il commento critico del docente, che è poi il reale valore aggiunto alla semplice lettura del brano.

Ma se vogliamo che la letteratura araba entri a far parte delle librerie personali dei lettori italiani, soprattutto quelle dei non arabisti, c’è forse bisogno di cominciare a pensare a strumenti di lettura, commento e critica che siano più divulgativi e meno accademici.

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