“A Sea of Words” premia la siriana Noor Hariri

A inizio novembre a Barcellona si è svolta la premiazione del concorso letterario euro-mediterraneo A Sea of Words, promosso dall’Istituto Europeo per il Mediterrano (IEMed) e la Fondazione Anna Lindh (ALF), giunto alla sua nona edizione.

423217_327912383925439_1012571988_nIl concorso è aperto alla partecipazione di giovani autori tra 18 e 30 anni provenienti dai 44 paesi dell’area euromed, che abbiano scritto racconti brevi di non più di 2500 parole sui temi proposti ogni anno, oggetto del concorso.

Tema di quest’anno era “combattere la violenza di genere”, ovvero analizzare e rappresentare il modo in cui le donne, oggi, sono non solo sempre più vittime di violenze fisiche e sessuali, ma anche sottorappresentate o oggetto di stereotipi all’interno delle società in cui vivono e lavorano.

In ciò la letteratura si dimostra “strumento essenziale che ci permette di mettere alla prova le nostre convinzioni ed esperienze più profondamente radicate. Il messaggio che proviene dalla letteratura può contribuire a combattere quegli stereotipi che sono stati creati, e fermamente instillati, nelle nostre mentalità individuali e collettive”.

Proprio attorno al tema della mentalità collettiva ruota il racconto vincitore del concorso di quest’anno: “Reasons and Names”, scritto da Noor Bassam Hariri, nata nel 1989 ad Aleppo in Siria e oggi residente a Beirut, Libano, che potete leggere in inglese qui.

Qui sotto invece è la stessa autrice a raccontare la storia:

La seconda classificata al concorso è stata la tunisina Souha Bakhta con “And then smiled the almond tree”; terza classificata l’italiana Valeria Mingolla con “Chicca is running”.

Tutti i racconti dei 15 classificati verranno pubblicati in un’antologia.

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