Premio per la traduzione letteraria dall’arabo di Elbabookfest: ecco chi ha vinto

La prima edizione del premio Appiani per la traduzione di Elbabookfest, quest’anno dedicato alla traduzione letteraria dall’arabo, ha premiato un libro a cui sono particolarmente affezionata, un’ottima traduttrice e un poeta a tutti noi molto caro. 

Sì, la vincitrice è Ramona Ciucani, per la sua traduzione della raccolta di poesie Il giocatore d’azzardo del poeta palestinese Mahmud Darwish, raccolta uscita in edizione con testo arabo a fronte per la casa editrice messinese Mesogea. Un riconoscimento che premia un lavoro di traduzione qualità e anche una casa editrice che da anni è in prima linea nel promuovere le letterature del bacino del Mediterraneo.

E un pensiero non può non andare alle traduzioni italiane di Darwish da poco non più disponibili sul mercato italiano. Speriamo che questo premio serva a incentivare gli editori italiani a tradurre più poesia araba di qualità.

Il secondo premio è andato all’ottimo lavoro di Barbara Teresi per la sua traduzione di Frankenstein a Baghdad, del romanziere iracheno Ahmad Saadawi, uscito in italiano per la casa editrice e/o, che tra il 2016 e 2017 ha inanellato tre successi editoriali in traduzione relativamente al mondo arabo: oltre a Saadawi, vincitore del Booker arabo 2014, vale la pena ricordare Ultimo giro al Guapa di Saleem Haddad e L’italiano , del tunisino al-Mabkhout, vincitore del Booker arabo 2015, che arriverà in italiano nel 2017.

La giuria che ha decretato le vincitrici era composta da Lucinda Spera (Presidente), Akeel Almarai, Liana Tronci, Tahar Lamri e la sottoscritta. Di seguito le motivazioni del voto:

Premio Lorenzo Claris Appiani 2016

Si sono chiusi i lavori della prima edizione del premio Appiani. La Giuria, composta da Akeel Almarai, Chiara Comito, Tahar Lamri, Liana Tronci e presieduta da Lucinda Spera ha assegnato il primo Premio al poema Il giocatore d’azzardo (Mesogea Edizioni) di Mahmud Darwish, opera ultima del poeta palestinese scomparso nel 2008.

Nel tradurre per la prima volta in italiano gli ultimi versi di Darwish, Ramona Ciucani ha saputo dar voce, con stile raffinato, alle meditazioni sulla vita, sulla morte e sull’«altro» di uno scrittore che ha infine realizzato il proprio desiderio di diventare un «domatore di parole» sino a fare di esse la propria patria («J’ai construit ma propre patrie. J’ai même fondé mon Etat, dans ma langue», dichiarava infatti nel 1997).  La traduttrice ha saputo inoltre rendere la particolare forma retorica e la commistione di generi che costituiscono la specificità di una struttura poetica che si arricchisce, dal punto di vista dei contenuti, di profonde valenze autobiografiche.

Il secondo premio è assegnato al romanzo Frankenstein a Baghdad (Edizioni e/o) di Ahmed Saadawi, scrittore e giornalista iracheno aggiudicatosi nel 2014 il prestigioso International Prize for Arabic Fiction.

Nella traduzione dell’opera dall’arabo, la lingua precisa e plastica di Barbara Teresi riesce a dare forma compiuta alle due dimensioni del romanzo, quella immaginaria, da un lato, della storia del personaggio senza nome, il Frankenstein del titolo, e delle altre figure che attorno a lui ruotano, e quella non immaginaria, dall’altro, della cruda realtà di guerra e morte nella Baghdad occupata degli anni 2005-2006. Ed è proprio nello scarto tra nitidezza espressiva e irrazionalità degli eventi narrati – le vicende della guerra non meno delle avventure del novello Frankenstein – che la traduzione coglie uno degli aspetti centrali del romanzo. I vincitori saranno premiati il 26 luglio, nell’ambito dell’Elba BookFestival.

Un commento

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.